Cos'è la tristezza?

25 agosto 2020

tristezza

La tristezza è una risposta emotiva naturale quando si sperimenta un evento doloroso e spiacevole ad esempio in caso di divorzio o quando perdiamo qualcosa di caro irrimediabilmente, come in caso di lutto. L’importanza che diamo alla perdita è qualche cosa di personale. Il vissuto della perdita è infatti soggettivo, non può esserci una sensazione universale ma cambia di intensità, significato e dipende dalla storia personale di ciascuno.

Come si manifesta?

Come tutte le emozioni si manifesta a livello psicologico e attraverso il corpo.  La postura diventa ricurva, come se ci si volesse chiudere a qualsiasi possibilità o alternativa possibile, la mimica facciale assume tratti caratteristici, come fronte corrugata, labbra piegate e sguardo perso nel vuoto.

Esistono dei comportamenti che spesso accompagnano la tristezza; crisi di pianto, la mancanza di voglia di fare, inappetenza. A livello psicologico la tristezza si esprime con pensieri di colpa verso se stessi, di autosvalutazione per non aver saputo affrontare la situazione in modo diverso. La persona può chiudersi nel suo mondo isolandosi e ripensare continuamente alla perdita subita. 

La tristezza è considerata una reazione naturale di fronte al dolore ma può diventare patologica se si prolunga eccessivamente nel tempo e il soggetto non dà segni di ripresa. Può infatti succedere che la tristezza si cristallizzi sfociando in situazioni patologiche come la depressione.

A cosa serve?

La tristezza ha la funzione di aiutare l’individuo a elaborare e fronteggiare le situazioni dolorose. Vivere e immergersi nella tristezza non è sicuramente piacevole ma solo attraversandola è possibile arrivare a un nuovo equilibrio interiore e ritrovare una sensazione di benessere. 

Come fronteggiarla?

La tristezza, se riconosciuta ed accolta,  da segnale critico e negativo può rivelare anche la sua azione riparatoria e innovatrice trasformandosi in un potenziale stimolo al cambiamento.
Sfogare la tristezza attraverso il pianto o con altre modalità  permette all’individuo di elaborare il momento difficile, passarci attraverso per poi superarlo. Spesso si tende a non dar voce a questa emozione perché il dolore è troppo grande o perché non ci si permette di stare male, quindi si preferisce raggirarla con delle strategie. Pensiamo ad esempio a quelle persone che dedicano la maggior parte del proprio tempo al lavoro oppure si isolano dalla vita sociale. Ci sono poi persone che reagiscono in maniera diversa, per non sentire tristezza si attorniano di amici e cercano di distrarsi frequentando continuamente feste e ambienti di svago. Al contrario, comunicare la tristezza e condividerla con le persone care permette di alleviarla. La sensazione di dividere il peso con persone per noi significative permette di sentirsi meno soli, ci si sente maggiormente sostenuti e con un po’ più di coraggio si attraversa il guado determinando un momento decisivo di svolta.

Come influisce sulle relazioni?

La tristezza come tutte le emozioni può influire notevolmente sulle relazioni sia positivamente che negativamente. La condivisione della tristezza può portare alla crescita di un rapporto rendendolo più profondo e intimo. La mancata condivisione invece può inaridire il rapporto con le persone significative fino ad arrivare ad un allontanamento e chiusura totale.

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Giulia Sandri
Dott.ssa Giulia Sandri
Psicologa, Equipe Intrecci

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